Il Movimento Azzurro aderisce alla petizione “Salviamo le persone, non le industrie inquinanti!”

Salviamo le persone, non le industrie inquinanti!

Alla Commissione europea, al Consiglio europeo e al Parlamento europeo, ai leader nazionali, Raffaele FITTO, Irene Tinagli, eurodeputata di Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D) e Eleonara Evi, eurodeputata del gruppo Europa della Libertà e della Democrazia Diretta (EFD)

Petizione

Chiediamo ai leader europei e nazionali di affrontare la crisi senza precedenti causata dalla pandemia di Covid-19 con solidarietà, coraggio e innovazione.

Non vogliamo un ritorno alle attività economiche precedenti, a un modello di crescita che ha esacerbato le disuguaglianze sociali, messo a repentaglio la nostra salute e spinto il clima e la natura del nostro pianeta sull’orlo del collasso. È giunto il momento di rendere rapidamente e radicalmente le nostre economie più verdi, più eque e più resistenti alle possibili crisi future.

Chiediamo l’istituzione del più grande programma di investimenti verdi che il mondo abbia mai visto, supportato da tutti gli strumenti finanziari dell’UE disponibili per finanziare una ripresa che sia verde ed etica.

Questo appello si basa su una dichiarazione firmata dalle principali ONG ambientali europee [1]

Perché è importante?

Un quarto dei posti di lavoro nell’UE è a rischio e quasi un milione di posti di lavoro sono andati persi proprio in Spagna, a causa della pandemia. [2] Questo è solo un accenno alla crisi che dobbiamo ancora affrontare. Già adesso, molti di noi, non non possono permettersi spese fondamentali come l’affitto o le bollette. [3]

Mentre la Commissione Europea mette a punto un piano di ripresa, le industrie inquinanti (come gli impianti di combustione del carbone) stanno facendo pressioni per ottenere supporto, grazie al loro enorme potere di lobby. Vogliono la fetta più grande della torta e vogliono usare questa crisi per indebolire gli standard ambientali, e macinare profitti ancora maggiori. [4]

Questo piano di recupero è in fase di negoziazione in questo momento. Dobbiamo mettere in chiaro fin da ora che la salute e il lavoro di tanti, viene prima dei profitti delle compagnie aeree, delle case automobilstiche, di chi produce plastica e di altre industrie inquinanti. La ripresa economica non può avvenire a scapito di un maggiore inquinamento: l’inquinamento rende il coronavirus più letale. [5]

Questo piano di recupero, simile al Piano Marshall [6], deve affrontare la crisi economica senza replicare gli errori dei salvataggi già commessi durante la crisi finanziaria del 2008: allora le banche e le imprese sono state salvate a spese dei lavoratori, delle persone e del pianeta.

Ma questa volta può essere diverso.

Poco prima che il coronavirus colpisse il mondo, la Commissione Europea stava mettendo a punto un Green Deal europeo: un pacchetto di misure per guidare la transizione dell’Europa verso un’economia giusta e verde.

L’attuale crisi economica, che presto si aggraverà, dimostra la profonda necessità di un tale pacchetto: e infatti 17 paesi, tra cui l’Italia, stanno spingendo la Commissione a basare il piano di ripresa sul precedente Green Deal! [7] Ma questo grande piano deve essere non solo pienamente attuato, ma anche potenziato e ampliato.

Se non interveniamo, la Commissione presterà orecchio solo alle industrie inquinanti. E anche i Governi hanno bisogno di sentire una voce decisa dei cittadini: il Green Deal è il punto di partenza, ma è tutt’altro che sufficiente.

Perché il Green Deal diventi un pacchetto di recupero abbastanza solido e con abbastanza strumenti per affrontare le crisi sanitarie, economiche e climatiche, è necessario:

  • Mettere il benessere delle persone al centro della risposta alla crisi, fornire benefici sociali e proteggere i diritti dei lavoratori attraverso una “equa transizione per tutti”,
  • Attuare pienamente e dare impulso al Green Deal europeo per rielaborare l’economia come è necessario per riportare il benessere al centro del progetto europeo, proteggere le persone da crisi come quella del COVID-19 e affrontare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità a livello europeo, nazionale e internazionale. Rafforzare e continuare l’attuazione degli obiettivi, delle strategie e delle leggi annunciate nel Green Deal europeo e in particolare rafforzare la dimensione sociale,
  • Nei settori che generano più emissioni e in altri settori potenzialmente inquinanti, come l’agricoltura intensiva, subordinare il sostegno alle aziende al loro allineamento con gli obiettivi ambientali e climatici; non devono essere concessi salvataggi a industrie non redditizie o inquinanti che non hanno futuro nell’economia di domani.
  • Istituire un cospicuo Fondo per la ripresa verde ed equa sostenuto da tutti gli strumenti finanziari dell’UE disponibili per dare il via alla ripresa verde e giusta. In particolare deve includere un QFP (quadro finanziario pluriennale) ampliato, che con i suoi programmi di spesa dedichi almeno il 50% agli obiettivi in materia di clima e biodiversità. Deve anche includere nuovi fondi, l’allentamento del Meccanismo europeo di stabilità e i cosiddetti “eurobond”.
  • Guidare gli investimenti pubblici e privati durante tutta la ripresa utilizzando la tassonomia dell’UE per accelerare il passaggio dai settori inquinanti a quelli verdi; analogamente, la Banca europea per gli investimenti dovrebbe allineare le sue politiche di prestito agli obiettivi dell’European Green Deal entro la fine del 2020.

In breve, chiediamo ai nostri leader di dimostrare unità e visione in questa crisi, proponendo il più grande programma di investimenti verdi che il mondo abbia mai visto. Devono resistere alla tentazione di cedere alle “correzioni” rapide e di salvare un’economia insostenibile, socialmente ingiusta, che inquina, riscalda il nostro pianeta, esaurisce le risorse naturali e mette a rischio la salute e il benessere della popolazione.

Sfruttiamo invece questo momento per costruire qualcosa di nuovo, qualcosa di molto migliore: un’economia veramente sostenibile, che sia neutra dal punto di vista del carbonio, circolare ed equa, dove le persone e la natura prosperano. In questo modo, possiamo creare posti di lavoro verdi di alta qualità, affrontare il cambiamento climatico, ripristinare la natura e rendere le nostre economie e società più resistenti nel lungo periodo.

Ora è il momento di unirci per portare l’Europa sulla via di un’economia verde ed equa. Insieme, possiamo raggiungere questo obiettivo!

Fonti :

  1. https://bit.ly/GreenRecovery_EN
  2. https://www.mckinsey.com/industries/public-sector/our-insights/safeguarding-europes-livelihoods-mitigating-the-employment-impact-of-covid-19
  3. https://www.rtve.es/noticias/20200328/coronavirus-inquilinos-no-pueden-pagar-alquiler/2010961.shtml
  4. https://www.theguardian.com/environment/2020/apr/17/coronavirus-profiteers-condemned-as-polluters-gain-bailout-billions , https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/mar/31/bailouts-coronavirus-state-aid
  5. https://www.theguardian.com/environment/2020/apr/21/preliminary-study-links-air-pollution-to-coronavirus-deaths-in-england
  6. Il Piano Marshall, noto anche come Programma Europeo di Recupero, era un programma di aiuti economici all’Europa occidentale dopo la devastazione della Seconda Guerra Mondiale.
  7. https://www.climatechangenews.com/2020/04/09/european-green-deal-must-central-resilient-recovery-covid-19/

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