Green Deal europeo, per il passaggio all’energia pulita, si proceda in accordo con gli ambientalisti

Le energie rinnovabili sono considerate dal Green Deal europeo uno strumento di primo piano per affrontare la questione climatica e raggiungere una parte degli obiettivi programmati, però bisogna tenere conto nella transazione anche delle politiche ambientali

Green Deal europeo, per il passaggio all'energia pulita, si proceda in accordo con gli ambientalisti

(AGR) Le associazioni ambientaliste hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e ai Ministri Sergio Costa (MATTM), Dario Franceschini (MiBACT) e Stefano Patuanelli (MISE) chiedendo che gli obbiettivi che il Green Deal europeo si prefigge – combattere il riscaldamento globale di origine antropica, conservare la biodiversità, usare saggiamente le risorse naturali e il territorio – siano attuati coinvolgendo tutti gli stakeholders, anche le associazioni ambientaliste, definendo una cornice entro cui realizzare la transizione energetica e ambientale in modo equo e realmente sostenibile.

“Le energie rinnovabili – si legge sulla nota inviata – sono considerate dal Green Deal europeo come strumento di primo piano per affrontare la questione climatica e dare dunque risposta ad una parte degli obiettivi del programma. Nondimeno, le politiche ampiamente deregolamentate poste in essere in questi anni hanno determinato un forte impatto negativo sul territorio nazionale, in termini di consumo di suolo agricolo, gravissimi danni paesaggistici, incidenza sugli habitat naturali e la biodiversità, con il coinvolgimento di ampie aree del nostro Paese, il cui paesaggio è valore costituzionalmente protetto e le cui ricchezze naturali sono annoverate tra le più importanti in assoluto.

Alle ingenti risorse a disposizione del Green Deal si aggiungerà presto l’ulteriore sostegno finanziario del Next Generation EU per gli investimenti nel settore della green economy. Ora, il combinato disposto di queste due misure, se lasciato senza governo e slegato da rigorose limitazioni, rischia di rispondere al problema climatico ed energetico penalizzando gravemente i preziosi valori del paesaggio e della natura, cui corrispondono interessi vitali anche per il turismo nazionale e l’economia delle aree interne.

Non è la strada giusta. Non è la strada che l’Italia deve percorrere. L’urgenza del momento, la grandezza delle sfide che ci attendono chiamano tutti noi, governi e associazioni, politica e società civile, scienza ed imprese, ad una più piena assunzione di responsabilità e a un necessario salto di livello nella gestione della materia.

Per tutte queste ragioni, le associazioni chiedono di istituire un tavolo tecnico di concertazione nazionale, per mezzo delle amministrazioni e degli uffici tecnici di competenza, che finalmente definisca i termini della pianificazione degli impianti di energia rinnovabile secondo standard di piena sostenibilità”.

Stefano Allavena, ALTURA

Monica Tommasi, AMICI DELLA TERRA

Maria Rita Fiasco, ASSOTUSCANIA

Gianluigi Ciamarra, CNP

Vittorio Emiliani, COMITATO PER LA BELLEZZA

Carla Rocchi, ENPA

Ebe Giacometti, ITALIA NOSTRA

Aldo Verner, LIPU

Rosalba Giugni, MAREVIVO

Franco Tessadri, MOUNTAIN WILDERNESS

Rocco Chiriaco, MOVIMENTO AZZURRO

Mauro Furlani, PRO NATURA

Giorgio Aldo Salvatori, WILDERNESS ITALIA