Skip to main content

BIOETICA per la VITA – BIOETICA per l’ECOLOGIA. Un articolo in ricordo del Card. Elio Sgreccia, docente della Facoltà di Bioetica dell‘Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

Elio Sgreccia, Maestro di vita e per la vita

Gonzalo Miranda, LC, Decano della Facoltà di Bioetica.

Ieri ci ha lasciato il cardinale Elio Sgreccia, Don Elio, come l’abbiamo sempre chiamato, con rispettosi sentimenti di familiarità, di figliolanza riconoscente.

Riposi in pace, dopo tanti anni di dedizione faticosa e feconda alla causa del Vangelo della vita. Se ne è andato un padre e un vero maestro per tutti coloro che, direttamente o indirettamente, siamo stati suoi discepoli, specialmente nell’ambito della bioetica. Ma il suo esempio e il suo insegnamento vivono dentro di noi e dentro tante persone ed istituzione che si spirano alla sua figura.

Il Prof. Sgreccia ha formato numerose generazioni di bioeticisti, soprattutto nel e dal Centro di bioetica e nell’Istituto da lui fondati nell’Università Cattolica del Sacro Cuore, a Roma, nell’ormai lontano 1985. È stato docente anche degli alunni della nostra facoltà di bioetica, all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, dove ha tenuto diversi corsi fino a pochi anni fa. Gli ultimi corsi li ha dedicati alla dimensione pastorale ed evangelizzatrice della Bioetica (a cui ha dedicato due volumi: “Per una pastorale della vita umana“).

Don Elio ha impegnato la sua solidità di pensiero e la sua finezza argomentativa, non per dilettare o dilettarsi, ma per trasmettere idee, verità e valori che illuminano la vita di ogni persona umana. Per questo stesso motivo ha dedicato la maggior parte dei suoi sforzi negli ultimi anni alla fondazione, guida ed animazione di istituzioni dedicate alla dimensione religiosa (oltre che culturale) della promozione della vita umana: “Donum vitae” e “Ut vitam habeant”.

Per il Card. Sgreccia, infatti, la bioetica non è stata mai un mero esercizio intellettuale. La persona umana, ogni persona umana, è stata sempre al centro del suo pensiero e del suo cuore. Per questo ha voluto definire l’impostazione bioetica da lui proposta come “Bioetica Personalista ontologicamente fondata”.

Una visione della bioetica che – rispondendo pienamente alle aspirazioni più intime di ogni essere umano – è andata diffondendosi e mettendo radici in tante persone e istituzioni accademiche di tutti i continenti. Ne è una prova la diffusione della FIBIP (“Federazione di bioetica personalista”), voluta e fondata dallo stesso Elio Sgreccia.

Ho potuto descrivere brevemente questa sua concezione della bioetica e tracciare un profilo della figura del maestro Sgreccia nell’atto solenne del conferimento del Dottorato Honoris Causa che la nostra Facoltà gli ha concesso il 25 marzo 2011. Mi permetto di invitare a leggere il testo della Laudatio pronunciata in quell’occasione.

5 Giugno – Giornata Mondiale dell’Ambiente

La Giornata mondiale dell’ambiente è un evento globale guidato dalle Nazioni Unite,
che si svolge il 5 giugno di ogni anno
ed è celebrato da migliaia di comunità in tutto il mondo.

Giornata dell’Ambiente

Giornata dell'AmbienteGiornata dell'Ambiente

Già dal 15 marzo u.s. al Forum per l’Ambiente a Nairobi, il capo della delegazione cinese, Zhao Yingmin, Vice Ministro dell’Ecologia e dell’Ambiente, e Joyce Msuya, Capo facente funzione delle Nazioni Unite, hanno annunciato congiuntamente che la Cina ospiterà le celebrazioni della Giornata mondiale dell’ambiente il 5 giugno 2019 con un tema di inquinamento atmosferico.
Circa 7 milioni di persone in tutto il mondo muoiono prematuramente ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico, con circa 4 milioni di questi decessi verificatisi nell’Asia-Pacifico.

La Giornata mondiale dell’ambiente 2019 solleciterà governi, industrie, comunità e individui a riunirsi per esplorare le energie rinnovabili e le tecnologie verdi e migliorare la qualità dell’aria nelle città e nelle regioni di tutto il mondo.

Giornata dell'AmbienteGiornata dell'Ambiente

Il governo della Cina si è impegnato a organizzare le celebrazioni della Giornata mondiale dell’ambiente in diverse città, con Hangzhou, nella provincia di Zhejiang, per ospitare l’evento principale.
Dopo le questioni critiche come l’interruzione dello spreco alimentare e la promozione della diffusione delle auto elettriche, le Nazioni Unite presenteranno il 5 giugno la pubblicazione di un rapporto di revisione di 20 anni di controllo dell’inquinamento atmosferico a Pechino.

Giornata dell'AmbienteGiornata dell'Ambiente

“La Cina sarà una grande festa mondiale delle celebrazioni della Giornata mondiale dell’ambiente 2019”, ha detto Joyce Msuya. “Il paese ha dimostrato una straordinaria leadership nell’affrontare l’inquinamento atmosferico a livello nazionale. Ora può aiutare a spronare il mondo ad una maggiore azione.
L’inquinamento atmosferico è un’emergenza globale che colpisce tutti. La Cina ora guiderà la spinta e stimolerà l’azione globale per salvare milioni di vite “.

Giornata dell'AmbienteGiornata dell'Ambiente

La Cina, con il suo crescente settore dell’energia verde, è emersa come leader del clima. Il paese possiede metà dei veicoli elettrici del mondo e il 99 percento degli autobus elettrici del mondo. Ospitando la Giornata mondiale dell’ambiente 2019, il governo cinese sarà in grado di mostrare la sua innovazione e il suo progresso verso un ambiente più pulito.

Giornata dell'AmbienteGiornata dell'Ambiente

Secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite sull’inquinamento atmosferico in Asia e nel Pacifico, l’attuazione di 25 politiche tecnologiche potrebbe portare a una riduzione del 20% del biossido di carbonio e una riduzione del 45% delle emissioni di metano a livello mondiale, portando a un terzo di grado Celsius risparmio del riscaldamento globale.

Giornata dell'AmbienteGiornata dell'Ambiente

Mondo in pericolo. Italia senza risorse. Biodiversità a rischio, animali e piante in via di estinzione.

Da una nota di “Remocontro – La virtù del dubbio”

Biodiversità

Mondo in pericolo. Italia senza risorse.

Biodiversità a rischio, animali e piante in via di estinzione.

Di Alessandro Fioroni

BiodiversitàBiodiversità

Nel 1992 fu stipulata la Convenzione sulla diversità biologica, 200mila aree del pianeta furono considerate protette e cioè libere da qualsiasi attività umana che ne potesse alterare l’equilibrio.
A distanza di anni però l’obiettivo non è stato raggiunto e, al contrario, molte di quelle aree sono considerate in pericolo.
Quella che viene definita pressione antropica, l’intervento dell’uomo, sta al contrario determinando danni ingentissimi.
Estrazione mineraria, disboscamento, agricoltura, sono le attività maggiormente impattanti sulle aree protette.
. Il punto sulla situazione è stato fatto il 22 maggio scorso, in occasione dell’annuale Giornata mondiale della biodiversità. In quella data il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres ha dichiarato che il «benessere e la prosperità delle persone, oggi e in futuro, dipendono dalla presenza di una ricca varietà di vita sulla terra».
Un invito alle 196 nazioni che hanno promesso di proteggere il patrimonio mondiale della natura ma che negli ultimi anni non stanno rispettando l’accordo che prevedeva “la conservazione della biodiversità, l’uso sostenibile delle sue componenti e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche”.

BiodiversitàBiodiversità

Lo studio di Science
Quella che viene definita pressione antropica, l’intervento dell’uomo, sta al contrario determinando danni ingentissimi.
Estrazione mineraria, disboscamento, agricoltura, sono le attività maggiormente impattanti sulle aree protette. La rivista Science ha pubblicato uno studio nel quale viene calcolato che l’uomo sta tradendo l’accordo in almeno 6 milioni di chilometri quadrati dei paradisi della biodiversità.
L’impronta ecologica umana, anche se pesa sulle aree protette per la metà rispetto al territorio non vincolato, sta avendo effetti importanti soprattutto nelle aree più densamente popolate di Europa occidentale, Asia meridionale, Africa.
Uno scienziato dell’Università del Queensland in Australia, James Watson, ha mostrato quello che sta succedendo secondo otto parametri, come presenza di strade, agricoltura intensiva, illuminazione stradale, rete elettrica.
Il risultato è sconfortante: solo il 10% delle aree prese in considerazione è risultato libero dall’azione dell’uomo, si salvano solo alcune aree che si trovano in territorio difficilmente raggiungibili in Russia e Canada. Con questo ritmo di sfruttamento delle risorse naturali il 30% delle specie si estinguerà nei prossimi 50 anni.

BiodiversitàBiodiversità

Estinzione di massa
Il pericolo di un’estinzione di massa è quello che maggiormente si sta cercando di scongiurare, e a provocarlo è proprio la distruzione della biodiversità. Le attività di caccia e pesca, inquinamento, distruzione degli habitat naturali, diffusione di specie invasive non avevano mai raggiunto un tale livello come quello attuale.
Dal 1500 a oggi, la terra ha perso 765 specie, di cui 79 mammiferi, 145 uccelli e 36 anfibi
Ma l’allarme non suona solo per animali e piante, il declino della biodiversità porta con se altri grandi problemi. Eliminare la differenza biologica nelle varie aree del pianeta infatti, provoca anche rischi alla sicurezza idrica, alimentare e sanitaria che possono a loro volta determinare risultati catastrofici per l’esistenza umana.

BiodiversitàBiodiversità

Italia senza risorse
Anche l’Italia non è immune dai pericoli che si stanno profilando nel prossimo futuro. Il 24 maggio si è calcolato che il nostro paese ha esaurito le risorse naturali a disposizione. Praticamente si consumerà più di quello che il nostro territorio mette a disposizione. Lo sfruttamento intensivo prevedibilmente si intensificherà e se non si corre ai ripari gli effetti non tarderanno a manifestarsi.
Al momento, secondo gli studi dell’Ispra (Istituto per la Protezione e Ricerca Ambientale), l’Italia ha perso 6 delle 672 specie di vertebrati censite. 3 sono uccelli, 2 pesci e un mammifero mentre altre 161 sono a rischio scomparsa.
Ad incidere sull’estinzione è soprattutto la diffusione incontrollata di specie aliene.
Solo nel Mar Mediterraneo il loro numero è più che raddoppiato tra il 1970 e il 2015, 150 nuove specie registrate negli ultimi 15 anni, con drammatiche previsioni per i prossimi anni.

Biodiversità

22 Maggio Giornata Mondiale della Biodiversita’- Papa Francesco :”Ogni creatura ha una funzione, nessuna è superflua”

Papa Francesco su Twitter il 22 maggio 2019

Ogni creatura ha una funzione, nessuna è superflua. Tutto l’universo è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi: suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio.

Modica 18-19 Maggio -Festa dei Musei

Festa dei Musei: 18-19 Maggio

“La Notte dei Musei” torna, così come in tutta l’Europa, sabato 18 maggio p.v. Un’occasione per conoscere il nostro passato.L’evento proposto dal Movimento Azzurro al Castello dei Conti seguirà il seguente programma:
SABATO 18: ore 18:00
 Il Neolitico (ri)vive con il Movimento Azzurro. Visita guidata animata tra le riproduzioni del museo dell’associazione. Un viaggio straordinario nel passato, attraverso il quale scoprire gli aspetti della vita quotidiana e le primissime esperienze artistiche dell’uomo della preistoria.
Ore 20:00
 Apertura mostra “Primitivi?”
I popoli “primitivi” e il loro rapporto con la natura.
Ore 21:00
 Danza in cerchio e Musica delle piante. I presenti vivranno l’emozionante esperienza di ascoltare i suoni prodotti dalle piante e, guidati da una professionista, potranno danzare una coreografia ispirata alla natura e beneficiare dell’armonia interiore che la musica delle piante e la danza creano.DOMENICA 19: ore 10:30
 L’ultimo dei Chiaramonte: Nello splendido scenario del Castello dei Conti, il racconto della vita di Andrea Chiaramonte, l’ultimo della nobile dinastia che governò la Contea per circa un secolo, arrestato a tradimento e condannato a morte.
Ore 11:30
Dimostrazione di falconieri.
Ore 12:00
 Dimostrazione di combattimento medievale.Ore 19:30

 Vita a Modica ai tempi del castello. Partendo dalla lettura di semplici atti notarili conservati presso l’Archivio della Contea di Modica, scopriremo piccole curiosità della vita popolare nel 17° sec.

Successo dell’itinerario “Lo stupore e il fascino dei nostri quartieri”, organizzato dal Movimento Azzurro di Modica

Successo dell’itinerario “Lo stupore e il fascino dei nostri quartieri”, organizzato dal Movimento Azzurro di Modica

Significativo successo dell’itinerario “Lo stupore e il fascino dei nostri quartieri”, organizzato dal Movimento Azzurro di Modica sabato 13 Aprile scorso, che si è snodato partendo da Santa Maria di Betlem, vico Ragusa, via Santa Margherita, Chiesa di Santa Margherita, vico Savarino, vico Puma e infine la Badia con la Chiesa di San Francesco Saverio.
Una partecipazione numerosa, attenta ed entusiasta ha reso il percorso gradevole e interessante. Nelle soste programmate nei vicoli, a Santa Maria, a Santa Margherita e alla Badia, il Movimento Azzurro, anche in collaborazione del Centro studi Placido Carrafa, ha illustrato le caratteristiche, la storia, le tradizioni, il contesto sociale, antropologico, economico del quartiere e il ruolo da esso svolto nell’ambito cittadino. Sono state pure molto apprezzate le poesie di Puma Salvatore, del figlio Giuseppe, di Raffaele Grana Scolari declamate da membri del Movimento. Modica è la somma di tanti quartieri ed è auspicabile che essi vengano inseriti nel progetto turistico che la sta vedendo proiettata all’attenzione nazionale e internazionale-
Il Movimento Azzurro renderà nota la data del prossimo itinerario e ringrazia i partecipanti e quanti hanno contribuito alla realizzazione dell’iniziativa.

“La valorizzazione del patrimonio arboreo monumentale del territorio ibleo”. Incontro organizzato dal Movimento Azzurro Modica

“La valorizzazione del patrimonio arboreo monumentale del territorio ibleo”
E’ questo il titolo dell’appuntamento del Movimento Azzurro presso l’ente Liceo Convitto di Modica, organizzato per venerdì prossimo (29 Marzo) alle ore 17:30.
Un albero monumentale, ovvero un albero che ha vissuto per parecchi secoli, (in alcuni casi più di un millennio!), è un albero che racconta la memoria, la storia e le leggende del suo luogo. Ci racconta del connubio con l’uomo, ci racconta, in alcuni casi, di artisti che lo hanno celebrato.
Ma esso è anche, e soprattutto, una creatura vivente, “padre” di un ecosistema che dona vita ad animali grandi e piccoli e ad altri esseri vegetali.
A volte incarna anche la figura del saggio, di una colonna divina insieme alla quale non ci sente mai soli: Abbracciare uno di questi alberi significa trovare un amico con il quale fare meditazione, trovare una fonte di energia positiva che fa stare meglio il corpo e l’anima.
Come si riconosce un albero monumentale? Ci sono leggi che lo tutelano, come si cura? Vorreste un bosco a Modica? Di questo e di tanto altro parleremo venerdì prossimo.
Al convegno interverrà Filippo Principato Dirigente generale del Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana. Relazionerà Francesco Alongi Dirigente dell’Unità Operativa 39 I.R.F. di Ragusa. Michele Caldarella illustrerà il progetto: “Un Bosco per la città”. E’ anche previsto, alla fine, uno spazio per chi volesse intervenire. (E’ necessario prenotarsi prima.)

Giornata Mondiale dell’Acqua 22 marzo

La giornata mondiale dell’acqua è stata istituita nel 1993 dall’Assemblea generale dell’ONU Indicata nel 22 marzo è oggi arrivata alla 27° edizione.

 

Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’acqua: certo non si può rimanere indifferenti ad un evento così importante per un bene comune che interessa tutta l’umanità e soprattutto mai così ricorrente, anche per il nostro Paese in conseguenza di tutti gli avvenimenti, purtroppo non positivi, che si sono succeduti negli ultimi anni.  Per noi è doveroso ricordare che ancora una volta in Italia siamo stati lungimiranti nell’adottare provvedimenti per la tutela di un bene naturale così importante e vitale, infatti già nel 1968, l’On. Gianfranco Merli, Fondatore del Movimento Azzurro, portò all’attenzione del Parlamento  l’importanza delle questioni ambientali e presiedendo una apposita Commissione interparlamentare promossa dal Governo, riuscì nel 1976 dopo due anni di intenso lavoro legislativo, a far approvare la prima legge organica sulla disciplina dell’uso delle acque e la tutela di questo primario bene naturale, in favore della salute de dell’ambiente più in generale. Bisognerebbe sempre cooperare e lavorare in sinergia, fra le istituzioni e le varie componenti politiche, quando al centro del confronto ci sono tematiche così importanti come quella appunto dell’ambiente e nello specifico dell’acqua.

https://www.movimentoazzurro.org

 

 

 

 

 

 

L’emergenza. Mattarella: «Salviamo subito il clima»

Allarme del presidente dai luoghi della tragedia del Vajont e degli alberi schiantati «Siamo sull’orlo di una crisi globale». Gli sforzi fatti? Sono ancora «insufficienti»

In visita nel Bellunese per un omaggio alle vittime della tragedia del 1963, il capo dello Stato ha sorvolato anche l’area colpita dalla recente tempesta di ottobre che ha provocato tre morti

I bambini di Rocca Pietore, il paese più distrutto, gli raccontano quant’è stata brutta la tempesta Vaia dell’ottobre scorso, più di 14 milioni di alberi schiantati. Il presidente Sergio Mattarella, dopo un volo in elicottero sui boschi che non ci sono più, sale sul palco del teatro comunale di Belluno, e conferma: «Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello globale». In mattinata il capo dello Stato aveva reso omaggio alle 1.910 vittime del Vajont, pregando in cimitero col vescovo di Belluno-Feltre monsignor Renato Marangoni, ed i superstiti. Ma, in qualche misura, l’uomo ha delle responsabilità anche nell’uragano che solo in Veneto ha provocato un miliardo e 700 milioni di danni, oltre che 3 vittime. Gli sforzi compiuti nelle conferenze internazionali che si sono succedute a seguito degli evidenti mutamenti climatici – ha ricordato Mattarella – hanno sin qui «conseguito risultati significativi, ma parziali e ancora insufficienti».

Quindi, bisogna fare di più. E presto. Non sarebbe saggio limitarsi a considerare questi fatti nell’ordine della straordinarietà. Gli eventi estremi, ci riguardano, eccome. Si pensi che sul mercato europeo non ci sono soltanto gli 8 milioni e mezzo di metri cubi della tempesta che ha colpito l’Italia, ma altri 51 milioni, di eventi analoghi. Luca Zaia, governatore del Veneto, accompagnando il capo dello Stato in ricognizione dall’elicottero, gli spiega la complessità della bonifica; ci sono boschi inaccessibili, in valli impene-trabili, che marciranno a terra. Ma dove si è valutato che era possibile, si sta già intervenendo, magari con la neve alta mezzo metro. Il presidente invita a cercare soluzioni innovative, ma senza perdere di vista la ‘sapienza antica’, perché il disastro è sempre in agguato.

Zaia gli spiega le centinaia di cantieri in corso, per un investimento solo quest’anno di 409 milioni. E anche qui un consiglio di Mattarella: «Opere di contenimento e regimentazione se non suffragate dall’apprendimento delle precedenti esperienze, non ottengono risultati positivi ma al contrario opposti a quelli prefissati, violando equilibri secolari che vanno difesi. In caso contrario, – conclude il capo dello Stato – rischiamo di ritrovarci altre volte a piangere vittime, frutto non della fatalità ma delle drammatiche conseguenze di responsabilità umane. L’amara e indimenticabile esperienza del Vajont ce lo insegna ogni momento». Il Vajont, appunto. Quella ‘lezione’, con l’uomo che ha voluto superare se stesso, sembra non sia stata del tutto appresa. «Come ho detto questa mattina, al Cimitero di Fortogna, ai rappresentanti delle associazioni che di quella tragedia custodiscono la memoria – sottolinea Mattarella – la Repubblica è in qualche modo responsabile di quanto avviene sul suo territorio, e quindi ha motivo di scusarsi con chi ha sofferto le conseguenze di disastri di questo genere».

«Ma la Repubblica – conclude – è, al contempo, vittima anch’essa delle scelte e dei comportamenti di coloro che hanno concorso a causare immani sciagure come quella». Con un’altra annotazione, tutt’altro che marginale. Mattarella parla della montagna. Fa capire che ha gli stessi diritti della pianura, della città. Ma riconosce anche che le terre alte sono depositarie di una civiltà millenaria, fatta di «saggezza, fermezza e industriosità» che induce a non superare i limiti. Come appunto si è fatto sul Vajont. Mattarella, intanto, ha assicurato «tutto il sostegno e l’appoggio possibile» alla candidatura olimpica per il 2026 di Milano e Cortina, come richiesto da Zaia (il quale aveva posto anche il tema dell’autonomia, ma il capo dello Stato ha specificato che su questo tema sono al lavoro governo e Parlamento).

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/salviamo-subito-il-clima