Il Movimento Azzurro partecipa alla giornata mondiale della Pace indetta da Papa Francesco. Potenza 01 gennaio 2019

7. UN GRANDE PROGETTO DI PACE

Il Movimento Azzurro

7.a Celebriamo in questi giorni il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata all’indomani del secondo conflitto mondiale. Ricordiamo in proposito l’osservazione del Papa San Giovanni XXIII: «Quando negli esseri umani affiora la coscienza dei loro diritti, in quella coscienza non può non sorgere l’avvertimento dei rispettivi doveri: nei soggetti che ne sono titolari, del dovere di far valere i diritti come esigenza ed espressione della loro dignità; e in tutti gli altri esseri umani, del dovere di riconoscere gli stessi diritti e di rispettarli». La Pace, in effetti, è frutto di un grande progetto politico fondato sulla responsabilità reciproca e sulla interdipendenza degli esseri umani.

7.b Ma la Pace è anche una sfida da accogliere giorno dopo giorno. La Pace è una conversione del cuore e dell’anima, ed è facile riconoscere tre dimensioni indissociabili di questa Pace interiore e comunitaria:

– la Pace con sé stessi, rifiutando intransigenza, collera e impazienza e, come consigliava S. Francesco di Sales, esercitando “un po’ di dolcezza verso sé stessi” per offrire “un po’ di dolcezza agli altri”; – la Pace con l’altro: familiare, amico, straniero, povero, o sofferente …, osando l’incontro e ascoltando il messaggio che porta con sé; – la Pace con il creato, riscoprendo la grandezza del dono di Dio e la parte di responsabilità che spetta a ciascuno di noi, come abitante del mondo, cittadino e attore dell’avvenire.

7.c Primo Mazzolari, Omelia del Natale 1956 “ …qualcuno dirà: dopo tanti secoli non abbiamo visto i frutti di questa predicazione di Pace … Ma io vi domando: la guerra è nata dalle parole di Cristo oppure contro la sua parola? È Lui che ci ha insegnato l’odio o ci ha insegnato l’amore? E’ Lui che ci ha insegnato a odiare o il perdono? È lui che ci ha insegnato ad aver fiducia nella forza o a detestarla? Guardate come nasce: guardate questa potenza onnipotente, guardate come si sottrae, senza vendicarsi contro il tiranno Erode. Guardate come accetta anche la morte, Lui che avrebbe potuto con una sola parola sconfiggere tutte le potenze del male … Ricordate che quando gli uomini gridano non sono più cristiani; quando vogliono la guerra sono contro Cristo; quando si preparano alla guerra non interpretano la Parola, il comandamento di Cristo: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Voi sapete che questa Parola ha cancellato le frontiere, anche se qualcuno le rafforza. Voi sapete che la Parola ha cancellato le differenze di razza e religione, anche se qualcuno oggi le ricorda e le fa diventare un limite di questa capacità di amare che Gesù ha voluto ravvivare nel cuore come un fuoco, nel cuore di ognuno di noi”.

Politici per la Pace

1.c Aldo Moro, all’Assemblea Costituente -13.3.1947 “Se nell’atto di costruire una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme, non troviamo un punto di contatto, di confluenza, veramente la nostra opera può dirsi fallita. Divisi – come siamo- da diverse intuizioni politiche, da diversi orientamenti ideologici, tuttavia noi siamo membri di una comunità; la comunità del nostro stato. E vi restiamo uniti sulla base di una elementare, semplice idea dell’uomo, che ci accomuna e determina un rispetto reciproco degli uni verso gli altri (…) In un regime democratico la sovranità, l’esercizio dei poteri di direzione della cosa pubblica appartiene a tutti i cittadini, che in quanto popolo, sono in condizioni fondamentali di eguaglianza e hanno la possibilità di determinare, con il loro intervento la gestione della cosa pubblica nel senso più conforme all’interesse collettivo”.

4.c Da un intervento di Giorgio La Pira al Consiglio Comunale di Firenze (anno 1954)
“Ebbene signori Consiglieri, io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia! Ma non di dirmi: ‘Signor sindaco, non si interessi delle creature senza lavoro, senza casa senza assistenza’. È un dovere fondamentale questo, che mi deriva prima che dalla mia posizione di Capo della Città, dalla mia coscienza di cristiano: c’è qui in gioco la sostanza stessa della grazia e dell’Evangelo! Lo ripeto … forse è bene, amici, che voi decidiate così. Io non amo le furbizie dei politici e i loro calcoli elettorali; amo la verità che è come la luce; la giustizia che è un aspetto essenziale dell’amore; mi piace di dire le cose come stanno: bene al bene e male al male … Ma se volete che resti sino al termine del nostro viaggio, allora non potete che accettarmi come sono: col solo calcolo di cui parla l’Evangelo: fare il bene perché è bene. Alle conseguenze del bene fatto ci penserà Iddio”.

5.c Dagli appunti di Giuseppe Dossetti (anno 1950) “La croce deve essere piantata ed esaltata entro il complesso della mia attività politica. Non può essere diversamente …Attività politica ormai comunicata con Gesù, impastata dal Suo sangue. Solo per Lui. Nulla di me e per me. Quel tanto che riuscirà positivo e benefico è Suo, fatto da Lui. Il resto purtroppo è mio, fatto da me. «Egli deve crescere e io diminuire» (Gv 3,30). Occorre che il mio spirito diminuisca e invece il Suo si accresca e grandeggi. Perciò se il programma, appare inattuabile, non devo disperare. Sempre più debbo abbandonarmi all’azione dello Spirito … Finora, fino a che ho preteso di agire io, non ho concluso nulla. Lo Spirito vuole guidarmi
e sa dove. Io soltanto non debbo porre ostacoli”.

 

Veglia per la Pace 2019(Testo completo clicca qui)